Quarto Convegno Annuale

Associazione Donne e Scienza

Trieste 18-20 Settembre 2008  

 

Relazione finale

a cura di Fiorenza Scotti e Paola Urso


 

Introduzione
Quest’anno si è tenuto presso l’Università di Trieste il Convegno Annuale dell’Associazione Donne e Scienza che è un evento importante non solo per le donne coinvolte nella ricerca ma per la scienza stessa e il Paese, che invoca nuove forze da coinvolgere nella valorizzazione non solo economica ma anche sociale e culturale.
L’Associazione ha fra i suoi obiettivi quelli di:

  • costruire una rete italiana per lo scambio di informazioni, progetti e iniziative su scala nazionale e internazionale, con particolare riferimento ai paesi appartenenti alla Comunità Europea;
  • raccogliere materiale documentario  per conoscere la situazione delle donne attive nella ricerca scientifica sia pubblica che privata;
  • promuovere ricerca, organizzare convegni, dibattiti e iniziative atte a approfondire e diffondere la conoscenza degli aspetti inerenti la soggettività e l'esperienza femminili nella pratica della ricerca scientifica e di
  • promuovere e organizzare la partecipazione delle ricercatrici italiane alle iniziative italiane e internazionali. Donne e Scienza è presente, come tale, a livello nazionale dal 2003 ma la sua storia risale ad almeno venti anni fa e le azioni sono state incessanti e proficue.

Patrocini e sponsorizzazioni
Il Convegno ha ricevuto il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia (Consigliera regionale di Parità), quello del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Trieste e della Provincia e del Comune di Trieste.
Per quanto riguarda gli sponsor, oltre al sostegno economico della Consigliera regionale di Parità che ha fatto parte anche del Comitato Organizzatore, ci si è potuti avvalere del contributo della British American Tobacco, delle Assicurazioni Generali, della Camera di Commercio di Trieste, dell’AcegasAps di Trieste e dell’Ecoistituto del Friuli Venezia Giulia.
Comitato organizzatore e comitato scientifico
Il Comitato Organizzatore era ovviamente composto da persone in loco: per la Regione dalla consigliera di Parità dott.ssa Maria Grazia Vendrame, per l’Università di Trieste dalle prof.sse Annamaria Carminelli ed Emanuela Montagnari, dalla dott.ssa Fiorenza Scotti e dall’ing. Paola Urso.
Il Comitato Scientifico al contrario, era composto sia da persone provenienti anche da altre parti d’Italia e dunque oltre che da Trieste come la prof.ssa Emilia Mezzetti, la dott.ssa Fiorenza Scotti (dell’Università di Trieste) e il dott. Fabio Pagan (della SISSA), da  ricercatrici del CNR (di Lecce e Roma) come la dott.ssa Cristina Mangia, l’ing. Annalisa Morini e la dott.ssa Flavia Zucco, e dalla docente dell’Università Cattolica di Milano dott.ssa Patrizia Fariselli.

Visite Guidate
Essendo Trieste sede di numerosi Centri di Ricerca ne sono stati scelti alcuni che sono stati proposti in un programma di visite guidate al Sistema Museale di Ateneo,  il Museo di mineralogia e petrografia,il Museo dell’Antartide e l’Orto Botanico; Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – O.G.S.; ICGEB (International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology); Elettra (Synchroton Light Laboratori), Life Learning Center.

Svolgimento del Convegno
Come da programma si è iniziato giovedì 18 alle ore 14.30 con i saluti delle Autorità.
Sono intervenuti :

  • Il Rettore dell’Università di Trieste, prof. Francesco Peroni (che oltre agli auguri di prassi si è soffermato sul tema di fondo di quest’anno ovvero sul fatto che la scienza non ha confini)
  • L’ Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Trieste, dott.ssa Marina Vlach, che ha sottolineato come sia significativo che Trieste (sede di molti istituti di ricerca scientifica) ospiti un Convegno sull’apporto delle donne in tale settore
  • La vicepresidente dell’associazione Donne e Scienza (essendo la Presidente trattenuta a Roma da un improvviso problema familiare), dott.ssa Cristina Mangia, che ha ringraziato gli sponsor e quanti hanno collaborato alla realizzazione del Convegno
  • La  Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Trieste, prof.ssa Flavia Dimora, che ha tracciato una panoramica sui problemi delle donne che operano nella ricerca, in particolare quella scientifica.
  • La Presidente della Provincia di Trieste purtroppo non ha potuto essere presente a causa del prolungamento di una riunione precedente .

Erano presenti gli operatori ed una giornalista di Tele 4 che ha intervistato:
per l’Università il Rettore e la prof.ssa Dimora e, fra gli organizzatori del Convegno, la dott.ssa Maria Grazia Vendrame,  l’ing. Paola Urso e la dott.ssa Fiorenza Scotti.
Successivamente sono iniziati i lavori con la prevista  sessione Scienza e Formazione.
La sessione Scienza e Formazione  si è articolata in due momenti distinti: uno più tradizionale, con l’esposizione di  alcune relazioni su temi specifici, un altro più innovativo con un’intervista a due voci di Fabio Pagan.
Qualche dettaglio sulle relazioni presentate.
Particolarmente stimolante l’intervento della Consigliera di Parità della Regione Friuli Venezia Giulia, dott.ssa Vendrame, sul gender mainstreaming e la scienza che ha – fra l’altro - messo in luce il diverso approccio mentale (anche degli educatori) di 50 anni fa verso gli studi di scientifici delle bambine.
E’ intervenuta anche la dott.ssa Francesca Crippa, funzionaria della Direzione Generale Ricerca (Unità Cultura Scientifica) della Commissione Europea che ha illustrato lo stato attuale delle ricercatrici in Europa e le azioni della Commissione in questo specifico settore. La dott.ssa Laura Teodori ha poi sostituito l’Assessore all’Istruzione, diritto allo studio e formazione della Regione Lazio, dott.ssa Silvia Costa che non è potuta intervenire a causa di un imprevisto impegno istituzionale.
La dott.ssa Teodori ha illustrato gli interventi della Regione Lazio nel favorire lo sviluppo della ricerca e delle carriere scientifiche e ha poi affermato che la Regione Lazio prende come riferimento le azioni della Regione Friuli Venezia Giulia in questo ambito.
Per l’elenco delle altre relazioni di questa sessione si rinvia alla locandina del Convegno. Qui si fa solo notare come accanto a relazioni più “tradizionali”, che trattavano in prevalenza le opportunità e i mezzi che favoriscono l’inserimento delle laureate nelle carriere scientifiche, vi siano state anche comunicazioni su temi apparentemente lontani dall’idea che la pubblica opinione ha della scienza: ad esempio i videogiochi o le gare di matematica progettate come divertimento e stimolo verso gli studi scientifici.
Fra i vari interessanti interventi vale, fra tutti, citare il progetto pilota di mentoring presentato dalle dott.sse Franca Albertini e Maria Laura Scarino in quanto il mentoring è da vedersi come attività di formazione “sul campo” che sta assumendo sempre più importanza non solo per le donne.
Riguardo al momento meno tradizionale di questa sessione, ossia all’intervista a due voci del giornalista scientifico dott. Pagan, si sono alternate nel rispondere due ricercatrici di successo – appartenenti a due diverse generazioni – la dott.ssa Ilaria Capua e la prof.ssa  Anna Maria Marabini.
Ilaria Capua, nata nel 1966,  laureata in veterinaria , dirige dirige il Centro di referenza per l’influenza aviaria dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, è una  virologa ed esperta di fama internazionale sull’influenza aviaria, e’ uno dei vincitori di Scientific American 50, il premio annuale istituito  alla rivista americana Scientific American e riservato a ricercatori, team di ricerca e aziende che si sono distinti nel  corso del 2007 per il loro contributo al progresso scientifico, tecnologico ed economico.
Il comitato scientifico della rivista ha scelto Ilaria Capua, responsabile del Centro di referenza nazionale Oie e Fao per l’influenza aviaria all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Padova (Izsve), per aver promosso le iniziative in favore della condivisione e della trasparenza dei dati scientifici sull’influenza aviaria fra i ricercatori di tutto il  mondo attraverso il network Gisaid. Quest’ultimo e’ il database pubblico che raccogliera’ le sequenze geniche dei virus influenzali isolati dall’uomo e dagli animali. Ilaria Capua e’ anche il primo veterinario ad aver raggiunto l’ambito riconoscimento e l’Izsve l’unico ente di ricerca italiano nella storia del premio.
Anna Maria Marabini, nata a Imola nel 1930, laureata in Chimica presso l'Università di Bologna è stata  Direttore di Ricerca del CNR e poi Dirigente di Ricerca del CNR. Libera Docente in "Analisi dei Minerali" presso l'Università La Sapienza di Roma. Direttore dell' "Istituto per il Trattamento Minerali del CNR" per 15 anni consecutivi.
Membro eletto della "National Academy of Engineering of USA" e della "Commissione nazionale per la valutazione dei rischi causati dall'amianto". Coordinatore della "Commissione CNR per le iniziative sull'amianto". Coordinatore della "Commissione CNR per le problematiche ambientali". Membro italiano dell' "Internazionale Organizing Committee of World Mining Congress" è stata responsabile di 40 Progetti internazionali di ricerca.
E' considerata dalla comunità scientifica internazionale uno dei maggiori esperti nel campo del trattamento dei minerali e dei problemi ambientali causati dall'amianto. Per queste ricerche altamente innovative ha ricevuto nel 1992, primo conferimento ad una donna, la prestigiosa nomina a "Membro straniero della National Academy of Engineering degli USA" (nomina conferita fino ad allora a soli 136 studiosi in tutto il mondo ed a due soli italiani: il Prof. Angelini, ex Presidente dell'ENEL, e il Prof. Umberto Colombo, ex Ministro della Ricerca).
Ha vinto i Premi inglesi "John Phillips Medal" nel 1995 e "Billiton Medal" nel 2001.
Autrice di oltre 190 pubblicazioni, 20 brevetti esteri, 120 tra Invited Lectures e comunicazioni a Congressi Internazionali.
Il giornalista Fabio Pagan ha così messo a confronto due generazioni di donne e di ricercatrici che hanno illustrato difficoltà e successi delle loro carriere in contesti temporali diversi. Ne è nata una panoramica molto interessante sul mondo della ricerca, su come si sia evoluto o meno questo settore rispetto all’inserimento e alle possibilità di carriera delle donne scienziate.
Il giorno successivo, 19 settembre, si è svolta al mattino la sessione Scienza e Comunicazione che ha avuto tra i momenti più significativi  l’intervista del dott. Pagan  alla prof.ssa Margherita Hack che ha fatto un excursus sulla sua brillante carriera scientifica, soffermandosi in particolare sulle sue ultime attività legate alla divulgazione scientifica che hanno messo in luce le sue notevoli capacità comunicative.
Anche in questa parte del Convegno c’è stata la presentazione di alcune comunicazioni pervenute e testimonianze di docenti e laureate in ingegneria e in fisica rispetto alle proprie esperienze lavorative ed alle differenze di genere. Per i dettagli si rinvia alla locandina; vale comunque la pena di citare che in una relazione si sono affrontati gli stereotipi del mito della scienza.
Interessante è stata poi la tavola  rotonda focalizzata sull’immagine delle scienziate e sui mezzi per comunicare la scienza. A questo dibattito, coordinato ancora una volta dal giornalista Fabio Pagan, hanno preso parte: una giovane giornalista scientifica dott.ssa Letizia Gabaglio (che scrive tra l’altro su Galileonet); una ricercatrice universitaria in storia, dott.ssa Paola Govoni, che ha illustrato figure e motivazioni del fare scienza da parte delle donne dagli albori dello stato italiano; un comunicatore della scienza dott. Daniele Gouthier (che ha anche il dottorato in matematica) che opera alla SISSA ed è stato recentemente coinvolto in un progetto europeo sulla scienza e il genere; la delegata del Rettore dell’Università di Trieste per le attività culturali, prof.ssa Emanuela Montagnari, che ha contestato la divisione artificiosa fra scienze “dure” (matematica, fisica, ingegneria, …) e “morbide” (biologia, scienze ambientali, …) sottolineando come sia più importante il metodo scientifico anziché la disciplina a cui si applica; la matematica dott.ssa Maria Rosa Menzio (ora prestata al teatro) in quanto scrive testi di fantasia su argomenti scientifici e li comunica rappresentandoli nella forma di teatro e scienza. Faceva inoltre parte del tavolo anche l’economista dott.ssa Patrizia Fariselli, dell’Università Cattolica di Milano, che ha parlato dei problemi attuali della ricerca indipendentemente dai problemi di genere. Ne è scaturita una discussione molto originale e coinvolgente che purtroppo si è dovuta interrompere per ragioni di tempo.
La stessa dott.ssa Menzio in serata si è esibita insieme ad un’altra artista in una lettura  spettacolare su un testo originale scritto da lei riguardante la matematica Ipazia per i partecipanti al Convegno nell’aula Magna dell’Università.
La sessione conclusiva (pomeridiana) era dedicata a Scienza e ricerca industriale ed è stata forse quella più innovativa avendo fatto emergere l’apporto femminile nella ricerca privata,  aspetto spesso negletto e sconosciuto, anche pressi gli addetti ai lavori.
Prima della tavola rotonda, conclusiva del Convegno, sono state presentate relazioni connesse a diverse realtà della ricerca industriale come per esempio la gestione dei rifiuti, l’associazione delle donne inventrici e innovatrici, lo stato dell’arte delle donne impegnate nella ricerca privata, i problemi delle libere professioniste nei settori innovativi come l’Assistive Technology e così via. 
La  tavola rotonda focalizzata sulla ricerca industriale è stata molto partecipata anche con numerosi interventi del pubblico (che hanno spaziato pure su temi più generali del lavoro femminile); si sono trattati i requisiti, i metodi di valutazione e le opportunità di carriera nelle organizzazioni industriali e si è parlato di spin off, di libere professioni, di grandi e piccole imprese e così via.
Nella discussione (che comprendeva un po’ anche le conclusioni del Convegno) oltre agli interventi dei  partecipanti alla tavola rotonda, per la quasi totalità persone con soprattutto esperienze industriali come l’ing. Paola Urso (che ha coordinato il tavolo dei relatori), la dott.ssa Fiorenza Scotti (che ha operato per quasi trent’anni in un’azienda informatica), il dott. Gilberto Marzano (con esperienze trentennali in varie aziende informatiche sul territorio nazionale), l’ing. Giuseppina Di Lauro (che ha fondato una società di assistive technology partendo da uno spin off universitario), l’ing. Teresa dell’Aquila che, da ingegnere clinico, ha lavorato sia in aziende pubbliche che private. Praticamente tutte queste persone non hanno svolto solo attività industriali ma anche altre legate alla ricerca infatti sono state impegnate anche con corsi a contratto presso le Università di Trieste e Udine. A completare il tavolo sono intervenute anche due persone maggiormente legate alla ricerca come la dott.ssa Nardone che svolge la sua attività presso l’Area di Ricerca ma si occupa di brevetti industriali e la prof.ssa dell’Universitaria di Trieste Lucia Gardossi che ha creato, nell’ambito chimico-farmaceutico, una spin off originata da ricerche universitarie. 

Conclusioni
Naturalmente gli argomenti affrontati nelle tre sezioni si sono variamente interrelati dato che – ad esempio - per intraprendere una carriera scientifica o tecnica, occorrono anche momenti formativi e i risultati che si ottengono si devono saper comunicare!
L’impegno delle donne nella ricerca scientifica è stato dunque “calato” nella nostra modernità e pertanto si è esplicitato come le “cervellone” possano occuparsi, da un punto di vista rigorosamente scientifico, anche di rifiuti, videogiochi, robotica, invenzioni ecc. La scienza è senza confini no?
Scopo dell’Associazione è infatti non solo quello di promuovere l’ingresso e l’avanzamento delle donne nelle carriere scientifiche ma anche quello di divulgare la scienza, di sottolinearne le responsabilità verso la società tutta e di evidenziare gli aspetti etici che domandano riflessione e risposte.
Certamente seguiranno articoli, iniziative, riflessioni sui temi esplicitati durante il Convegno da parte dei relatori e del pubblico partecipante che nei prossimi mesi trarranno spunto da quanto detto, contestato, dibattuto e così via.

Riscontri
Anche se è ancora presto per raccogliere e identificare i risultati tangibili del Convegno Donne e Scienza perché è necessario un po’ di tempo per fare il punto della situazione e identificare la significatività dei contenuti esposti per ora si possono elencare i riscontri finora ottenuti sui mezzi di comunicazione:
1) Articolo su “Il Piccolo” del 18 settembre 2008;
2) Intervista a Telequattro del Rettore (prof. Francesco Peroni) dell’Università di Trieste, dell’Assessore (dott.ssa Marina Vlach) alle Pari Opportunità del Comune di Trieste, della Presidente (prof.ssa Flavia Dimora) del Comitato Pari Opportunità dell’Università di Trieste, della Consigliera (dott.ssa Maria Grazia Vendrame) di Parità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, della dott.ssa Fiorenza Scotti e dell’ing. Paola Urso del Comitato Organizzatore del Convegno;
3) Citazione del Convegno sull’agenzia stampa nazionale www.deltanews.it;
4) Citazione (da apparire) su www.parigenere.it;
5) Puntata dedicata al Convegno nel format lavoro e donna della consigliera di parità della Regione Friuli Venezia Giulia fatto da Telequattro, Telefriuli, Telepordenone;
6) inserimento (da apparire) delle relazioni e dei filmati (relativi all’intervista a Margherita Hack e alla tavola rotonda sulla ricerca industriale) sul sito dell’Università di Trieste
Per quanto riguarda le ricadute scientifiche in termini di ulteriori sviluppi al seguito del Convegno Donne e Scienza si possono citare per ora:

  • l’avvio di un progetto pilota di mentoring (per ora solo al femminile) e relativa road map per laureande e dottorande in alcune discipline scientifiche (Scienze ambientali / Biologia, Ingegneria informatica / Ingegneria civile, Fisica / Scienze dei Materiali);
  • l’intenzione di costituire un sottogruppo di lavoro su Scienza e ricerca industriale che, oltre alle socie di Donne e Scienza a ciò interessate, coinvolga anche l’Università di Trieste per il trasferimento tecnologico. Il sottogruppo intende approfondire alcuni aspetti come la disparità di trattamento economico (ancora più accentuata nella ricerca industriale) fra ricercatori e ricercatrici, la comunicazione all’opinione pubblica dei temi affrontati e dei risultati raggiunti (forse in collaborazione con FEST?, tramite le trasmissioni radiofoniche della RAI regionale, …), i canali per il finanziamento della ricerca industriale e così via;
  • lo sviluppo di qualche iniziativa su Scienza e comunicazione coordinata con la SISSA in particolare con il Master in Comunicazione Scientifica, 

Eventi ricreativi
Vanno infine dette alcune parole sugli eventi “ricreativi” previsti per il Convegno. Innanzitutto la prima sera si è iniziato con il coro dei Lions Singers che si è esibito in alcune canzoni triestine (doveroso omaggio alla sede ospitante il Convegno 2008) e in altre aventi come tema specifico le donne. L’esibizione è stata molto coinvolgente e ha contribuito a creare legami e scambi fra partecipanti e relatori che sono stati ulteriormente sviluppati nel corso del buffet che è seguito all’esibizione del coro.
A conclusione del Convegno, nella seconda serata, si è svolta la lettura spettacolare dell’autrice teatrale dott.ssa Maria Rosa Menzio (laureata anche in matematica come detto in precedenza) che ha partecipato alla tavola rotonda sulla comunicazione. Assieme ad un’altra attrice Simonetta Sola ha recitato su un suo testo riguardante la matematica egiziana Ipazia con accompagnamento di musica e proiezioni di immagini realizzate con frattali.

 

 

27-10-08